La Città Inevitabile

La Città Inevitabile

La Città Inevitabile

“La città era costruita di oscura follia. Si estendeva per tutto l’orizzonte, riempiendomi di terrore, perchè il sentiero che stavo percorrendo mi avrebbe condotto ai suoi portali. Le pietre della città erano estratte dalla notte stessa ed in tutti i loro dettagli e fregi celebravano una folle malvagità. L’ eternità era stata architetto, ingegnere e padrone per i costruttori della città ed aveva guidato le loro livelle ed i loro fili piombati.

Voltai i miei passi verso l’orizzonte lontano ed ancora la città era davanti di me . Ancora una volta mi voltai ed ancora ed ancora un’altra volta. Con ogni nuovo percorso mi avvicinavo alle porte della città: le sue torri e le sue mura incombevano su di me. I suoi cancelli erano la fine di ogni strada e la disperazione invase il mio cuore .

Come mi fermai per cercare una nuova via di fuga, mi accorsi che non ero da solo sull’orrendo  percorso inevitabile. Tra me e la città c’era un uomo, la testa china e gli occhi bassi, rapito da qualche profonda contemplazione. Mentre guardavo si diresse verso la città. I suoi passi erano rigidi, ma non lo avvicinavano al portale. Osservai mentre mi oltrepassava ed andava oltre i cancelli, fino a quando scomparve nelle nebbie lontane. Dunque era possibile evitare la città e la sua oscurità imperante;  decisi di marciare, contro ogni ragione, verso la città. E quando feci così, la città non si avvicinò più e  presto la persi di vista”.

Manekar Dal Lungo Passo – Viaggi nell’Ombra

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